Stephanbeckia plumosa
Stephanbeckia plumosa | |
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Vernonioideae |
Tribù | Liabeae |
Sottotribù | Paranepheliinae |
Genere | Stephanbeckia H.Rob. & V.A.Funk, 2011 |
Specie | S. plumosa |
Classificazione Cronquist | |
taxon non contemplato | |
Nomenclatura binomiale | |
Stephanbeckia plumosa H.Rob. & V.A.Funk, 2011 |
Stephanbeckia plumosa H.Rob. & V.A.Funk, 2011 è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae. Stephanbeckia plumosa è anche l'unica specie del genere Stephanbeckia H.Rob. & V.A.Funk, 2011[1][2][3]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome del genere (Stephanbeckia) è stato dato in onore del botanico Stephan Beck che per primo ha individuato l'unica specie di questo genere. Il nome scientifico della specie è apparso per la prima volta nella pubblicazione "Stephanbeckia plumosa (Liabeae: Compositae): A new genus and species from southern Bolivia" ad opera dei botanici Harold E Robinson e Vicki A. Funk nel 2011.[4]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'habitus delle piante di questa specie è piccolo-erbaceo (annuale o perenne). In questa specie non è presente il latice.[4][5][6][7]
Le foglie in genere sono disposte lungo il fusto in modo opposto e in genere sono raggruppate variamente; sono picciolate o raramente sono sessili. La lamina è intera: da lanceolata a ovata. Le venature sono trinervate actinodrome. La superficie superiore è glabrescente; quella inferiore è densamente bianco-tomentosa. La consistenza in genere varia da fogliacea a carnosa.
L'infiorescenza è formata da capolini di tipo radiato eterogamo. I capolini sono singoli (monocefali) o pochi con peduncoli. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo (corto o lungo) sorregge un involucro a forma campanulata composto da 25 -30 squame (o brattee) disposte in 2 - 3 serie in modo embricato e scalato che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati, disposti a raggiera e quelli interni tubulosi. Le brattee dell'involucro sono gradualmente crescenti, con i filari interni più lunghi di quelli esterni. Il ricettacolo, alveolato e fimbriato, è nudo (senza pagliette).
I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori si dividono in due tipi: del raggio e del disco. I fiori del raggio (ligulati e zigomorfi e circa 15 disposti su una sola fila) sono di solito femminili e fertili. I fiori del disco (tubulosi e actinomorfi e da 25 a 30) sono in genere ermafroditi.
-
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[8]
- Corolla: le ligule delle corolle dei fiori del raggio hanno delle forme da lineari a ellittico-oblunghe (a volte sono ben sviluppate) e terminano con tre denti, sono colorate di giallo (occasionalmente da rossastro a viola o bianco); le gole dei fiori del disco sono ampie fin dalla base, mentre i lobi sono allungati e lineari, il colore è giallo o più raramente rosso, viola o bianco.
- Gineceo: lo stilo è filiforme, mentre gli stigmi dello stilo (i rami) sono due, brevi (più corti della parte pubescente appena sotto la biforcazione) e divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi in genere sono corti e filiformi ed hanno la superficie stigmatica (papille) interna. La parte superiore dello stilo è pelosa (quella basale è glabra) ed è tre volte più lunga dei rami dello stilo.[10]
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio è compressa a due coste; la superficie è pubescente. Il pappo, con una serie sola (in tutti i casi il pappo non è differenziato tra elementi esterni ed interni), è deciduo e piumoso.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti le brattee dell'involucro possono agganciarsi ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La distribuzione delle piante di questa specie è relativa alle zone montane della Bolivia.[2]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[11], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[12] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[13]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]Le piante di questa voce appartengono alla tribù Liabeae della sottofamiglia Vernonioideae. Questa assegnazione è stata fatta solo ultimamente in base ad analisi di tipo filogenetico sul DNA delle piante.[14] Precedenti classificazioni descrivono queste piante nella sottofamiglia Cichorioideae oppure (ancora prima) i vari membri di questo gruppo, a dimostrazione della difficoltà di classificazione delle Liabeae, erano distribuiti in diverse tribù: Vernonieae, Heliantheae, Helenieae, Senecioneae e Mutisieae.[15][16]
Le seguenti caratteristiche sono condivise dalla maggior parte delle specie della tribù:[15]
- nei fusti è frequente la presenza di lattice;
- le foglie hanno una disposizione opposta e spesso sono fortemente trinervate con superfici inferiori tomentose;
- il colore dei fiori del raggio e del disco sono in prevalenza gialli o tonalità vicine;
- le corolle del disco sono profondamente lobate;
- le basi delle antere sono calcarate;
- le superfici stigmatiche sono continue all'interno dei rami dello stilo;
- il polline è spinoso e sferico.
Il genere di questa voce (Stephenbeckia) è descritto nella sottotribù Paranepheliinae H. Rob., 1983, una delle quattro sottotribù di Labieae. La sottotribù si trova nel "core" della tribù, e insieme alla sottotribù Munnoziinae formano un "gruppo fratello" (entrambe le sottotribù sono state le ultime a divergere).[16] Il genere Stephenbeckia, dalle ultime analisi del DNA di tipo filogenetico, nell'ambito della sottotribù, con il genere Microliabum forma un "gruppo fratello"; questa vicinanza dei due genere è convalidata anche da diverse affinità morfologiche.[17]
Le specie di questo genere sono individuate dai seguenti caratteri:[15]
- il portamento è piccolo-erbaceo;
- il ricettacolo è nudo;
- gli acheni sono compressi con 2 coste;
- il pappo è deciduo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 26 agosto 2021.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 26 agosto 2021.
- ^ a b Robinson et al. 2011.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ Judd 2007, pag.517.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
- ^ Judd 2007, pag. 523.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
- ^ Susanna et al. 2020.
- ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 177.
- ^ a b Funk & Susanna 2009, pag. 417.
- ^ Gutierrez et al. 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 3, Bologna, Edagricole, 1982, pag. 142-151, ISBN 88-506-2449-2.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione. Volume 3 e 4, Bologna, Edagricole, 2018.
- Vicki A. Funk, Carol Kelloff and Raymund Chan, Phylogeny and biogeography of the tribe Liabeae (Compositae subfamily Cichorioideae), in Taxon, vol. 61, n. 2, 2012, pp. 437-455.
- Diego G. Gutiérrez, Núria Garcia-Jacas, Alfonso Susanna & Mariana A. Grossi, Morphological and molecular analyses of South American Microliabum (Compositae, Liabeae, Paranepheliinae) and reinstatement of Austroliabum, in Taxon, 2019, pp. 1-39.
- Harold E Robinson & Vicki A. Funk, Stephanbeckia plumosa (Liabeae: Compositae): A new genus and species from southern Bolivia, in Brittonia, vol. 63, n. 1, 2011, pp. 75-82.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Stephanbeckia plumosa Royal Botanic Gardens KEW - Database
- Stephanbeckia Royal Botanic Gardens KEW - Database